3 Agosto 2020
«L’accordo di cassa integrazione sottoscritto tra Sacal e un solo sindacato che ha previsto il pagamento diretto da parte dell’Inps ha fatto sì che lo stipendio di luglio dei lavoratori oscillasse da un minimo di 83 a un massimo di 500 euro», lamentano Filt-Cgil Fit-Cisl e Ugl Ta, contestando che «sottoscrivere quell’accordo, a quelle condizioni, avrebbe creato ai lavoratori notevoli disagi economici, cercando di far comprendere l’importanza dell’anticipazione della cassa integrazione e, quindi, di un accordo mirato a garantire ai lavoratori una continuità stipendiale, seppur ridotta, che desse loro certezza e costanza retributiva».
Secondo i sindacati «ci si ritrova oggi, invece, a dover attendere il pagamento da parte di Inps che al momento risulta fermo alla mensilità di maggio e senza, peraltro, alcuna informazione circa l’integrazione del fondo di solidarietà previsto per il settore del trasporto aereo affinché ogni mese il lavoratore possa contare almeno al raggiungimento dell’80% della normale retribuzione».
A questo punto si rammenta che «non possiamo cambiare il risultato degli errori commessi, ma garantiremo il nostro impegno affinché i pagamenti da parte di Inps siano puntuali e vigileremo attentamente sulla equità della distribuzione della cassa integrazione e sull’istruttoria per l’ottenimento del fondo di solidarietà che garantirebbe a tutti i lavoratori e alle loro famiglie la giusta serenità economica venuta meno a causa dell’emergenza sanitaria».