23 Ottobre 2014
Scioperi nei servizi pubblici locali: Serve una riforma che salvaguardi i diritti degli utenti, dei lavoratori e le finalità delle sovvenzioni pubbliche.
La Cisl e la Fit Cisl Calabria si mobilita per le raccolte firme a sostegno della proposta di Legge Popolare.
Gli scioperi nei servizi pubblici essenziali, a partire da quelli nei trasporti pubblici locali, nelle condizioni normative e organizzative attuali, non funzionano più.
Questo è quanto emerso nella conferenza stampa che la Cisl e la Fit Cisl Calabria hanno tenuto stamattina a Lamezia Terme.
Una considerazione che per noi della CISL, ha dichiarato P. Tramonti, sindacato propositivo e riformatore, coglie l’opportunità e si attiva a sostenere una proposta di legge popolare che, avvalendosi dell’art. 71 della Costituzione Italiana, punta a far sì che il Parlamento intervenga per una sostanziale riforma della vigente Legge 146/1990 che regola lo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Un percorso democratico e partecipativo, ha continuato A. Fiorenza, teso a valorizzare il ricorso e gli effetti dello “Sciopero”, quale strumento di lotta e di libertà riconosciuto dalla stessa Costituzione (art. 40). Uno strumento attraverso il quale, in una condizione di sostanziale equilibrio d’interessi tra le parti in causa, oggi inesistente, si arrivi a rendere più efficaci le relazioni industriali che, se concretamente eseguite e finalizzate, portano a fare meno scioperi. Tutto ciò allo scopo di creare sempre meno disagi ai cittadini e più certezze e serenità ai lavoratori, quasi sempre costretti a scioperare, per tentare di vedere rispettati i propri diritti contrattuali, rimettendoci una quota parte dello stipendio per le giornate di sciopero; mentre, paradossalmente, le aziende, oltre a guadagnare sulle mancate spese per i servizi non erogati, incassano le sovvenzioni pubbliche e i ricavi dei servizi minimi garantiti.
Per la Cisl è arrivato il momento – hanno affermato Tramonti e Fiorenza – di superare queste situazioni di atavico disequilibrio e di perpetuato rinvio delle soluzioni alle vertenze, a partire da quelle sul CCNL nazionale.
La Cisl e la Fit lo fanno sostenendo la suddetta legge d’iniziativa popolare che mira a integrare e modificare le attuali disposizioni contenute agli art.3 e 4 della richiamata legge n. 146/1990.
Con queste integrazioni si andrà a creare una legittima condizione di equilibrio degli interessi intesi come diritti e doveri delle parti coinvolte direttamente e indirettamente. Come? Puntando a riequilibrare le negative ricadute economiche e sociali, dello sciopero, sui lavoratori e sugli utenti rispetto a quelle positive prodotte per le aziende che operano in regime di sovvenzione pubblica.
L’atteso equilibrio, affermano P. Tramonti e A. Fiorenza, si può raggiungere se si definiscono le regole che la stessa iniziativa di legge popolare propone e che sostanzialmente si possono esplicitare nel modo seguente:
• In caso di effettuazione di uno sciopero nazionale di durata non inferiore alle 24 ore proclamato a sostegno del rinnovo del CCNL, le aziende che ricevono fondi pubblici per oltre il 50 % del fatturato saranno costrette a versare, entro 30 gg. della giornata di sciopero, una quota parte di tali risorse pubbliche, nei fondi di solidarietà bilaterale della categoria o in quello residuale previsto dall’art.3 della Legge 92/2012;
• I lavoratori pur continuando a perdere parte della retribuzione, vedrebbero incrementare le casse del fondo di solidarietà bilaterale;
• Gli utenti riceverebbero un parziale indennizzo per il disagio subito attraverso la gratuità dei servizi di trasporto nelle fasce garantite e per i pendolari in abbonamento, attraverso il rimborso della quota riguardante la giornata di sciopero.
Queste tre condizioni, hanno affermato Tramonti e Fiorenza, saranno utili e necessarie per spingere, tutte le parti in causa, a remare verso la rotta della risoluzione dei conflitti. Se ciò avverrà, il numero degli scioperi effettuati e quindi dei disagi agli utenti, ai pendolari e ai lavoratori medesimi, si ridurrà notevolmente. Contestualmente lo stesso strumento dello sciopero sarà più efficace.
La Cisl e la Fit Cisl Calabria continueranno, fin dai prossimi giorni, nel loro impegno a tutela degli interessi dei lavoratori e della collettività. Coinvolgeranno cittadini, pendolari, lavoratrici e lavoratori calabresi che oltre ai disagi della crisi, vivono l’inefficienza e il degrado dei servizi pubblici locali. Lo fanno invitandoli a venire a firmare presso i “banchetti per la raccolta firma” già programmate per giovedì 23 a Reggio Calabria, sabato 25 a Pizzo, lunedì 27 a Catanzaro, martedì 28 a Vibo V., giovedì 30 a Crotone. Altri ne seguiranno nel mese di novembre e dicembre. Seguitici sul sito www.scioperointelligente.it, attraverso il quale si forniranno puntuali informazioni sulle iniziative attivate e che si attiveranno nelle prossime settimane.
Lamezia Terme 22 ottobre 2014